FRA GIOVANNI DA PIAN DI CARPINE |
|
|
Storia del Viaggio
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Frate Stefano di Boemia, ammalatosi gravemente, non potette più proseguire e si fermò nella città di Kanev. I due frati rimasti erano arrivati nelle terre occupate dai Mongoli, ma sul loro cammino c’erano ancora da superare alte montagne innevate, fiumi ghiacciati e vasti deserti. Mentre attraversavano le nevi e i ghiacci della Siberia, fra Giovanni e fra Benedetto ascoltavano dalla gente del luogo racconti fantastici che parlavano di uomini lupo, di uomini senza testa o con una gamba sola. Cavalcando per giorni interi in quelle terre sconosciute, fra Giovanni da Pian del Carpine giunse all’accampamento del Principe mongolo Batu, vicino al fiume Volga e non lontano dalla città di Saraj. Batu viveva circondato da valorosi e crudeli guerrieri. La sua tenda, ornata di lino e di broccato, conteneva stoffe preziose, vasi e coppe d’oro e d’argento. Nessuno osava entrare in quella tenda, se non chiamato dal principe: chi l’avesse fatto senza il suo ordine sarebbe stato punito con la morte. Avvisato dell’arrivo dei due missionari, il Principe Batu chiese di poter leggere la lettera inviata dal Papa all’imperatore dei Mongoli. Dopo alcuni giorni di permanenza, ottennero il permesso di proseguire il viaggio verso Karakorum. Dopo giorni e giorni di cavalcate faticose e dopo aver percorso circa diecimila chilometri, il 22 luglio 1246 fra Giovanni giunse a Karakorum, la città dell’imperatore dei Tartari. L’accampamento, chiamato Syra Orda, era formato da una moltitudine di tende popolate dalle genti più varie e da numerosi templi. Quando Fra Giovanni da Pian del Carpine arrivò, si stavano preparando le cerimonie per l’incoronazione del nuovo imperatore Guyuk, feroce non meno del padre Ogodei che era morto. L’incoronazione dell’imperatore avvenne con una solenne cerimonia.
continua |
|
|