MUSEO DELLA PESCA
DEL LAGO TRASIMENO


Sale Espositive





Museo della pesca - Terza Sala












TERZA SALA

Nella sala successiva, la Sala "pomeriggio”, distinta dal colore giallo, viene offerta una panoramica di tutte le altre tecniche di pesca praticate in questo lago: la pesca con il "giacchio”, la pesca con la "guala”, la pesca con il "tofarello”, la pesca con il "tramaglio”, la pesca con il "gorro”, e tante altre. Sono chiamate "minori”, ma non vuole essere questa una definizione valutativa o limitante. Essa ha per unico scopo quello di separare queste tecniche di cattura, alcune delle quali hanno mantenuto al Trasimeno memorie millenarie, dalle grandi pesche che hanno avuto un notevole rilievo economico per l’intera comunità del lago e la città di Perugia.

I TIPI DI RETE

Il giacchio
(termine italiano: sparviero)

Museo della pesca - Il giacchioÈ una grande rete a campana piombata al perimetro che viene lanciata in acqua in modo tale che ricada aperta ad ombrello e, giunta sul fondo del lago, si chiuda rinserrando i pesci.
Le donne preparavano localmente il tessuto (stòffa) della rete, che era costituito da canapa e cotone (dopo gli anni ’30), mentre i pescatori provvedevano poi alla confezione della rete.
Erano usati tre tipi di "giacchio”:
- a maglia fitta (giacchie fitto);
- a maglia media (giacchie de mèzz-maja);
- a maglia grande (radòne).
Il giacchio a maglia fitta era usato per pescare la lasca durante l’anno, ad eccezione dei mesi di maggio e di giugno, sia di notte che di giorno. Quello a mezza maglia era usato per la pesca della tinca e della carpa. Il radòne, invece, era usato solo per la cattura della carpa.

continua

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