Pesci trasimeno

B. Borghi, Descrizione geografica, fisica e naturale del lago Trasimeno comunemente detto il lago di Perugia, Spoleto 1821; M. Natali, I pesci del lago Trasimeno, Perugia 1993; L’economia della provincia di Perugia nel biennio 1927-1928, Studio statistico compilato dall’Ufficio di Segreteria del «Consiglio Provinciale dell’Economia» di Perugia, Perugia 1930; G. Riganelli, Signora del lago signora del Chiugi. Perugia e il Trasimeno in epoca comunale (Prima metà sec. XII – metà sec. XIV), Perugia 2002.



San Feliciano
LUCCIO
Sicuramente falsa è la notizia riportata dalla tradizione sull’immissione di questa specie ad opera dei senesi nel 1358 «che in tal modo speravano di danneggiare i Perugini, nella errata convinzione che i lucci avrebbero divorato tutti gli altri pesci». Infatti non solo la specie è indigena come sostiene Mauro Natali, ma addirittura la sua presenza nel lago fu incrementata nella seconda metà del secolo XIII, dopo il 1266, anno in cui il governo perugino deliberò l’immissione di 10 some di lucci – 10 quintali –. Per di più occorre anche rilevare come nello statuto di Perugia del 1279 vi sia un articolo in cui si stabilisce l’immissione annuale di 2.000 lucci che dovevano prelevarsi dalle Chiane. Stando al Borghi al Trasimeno si catturò un esemplare di questa specie del peso di 36 libbre, sui 12 chilogrammi. Ma questo non credo si debba considerare un fatto eccezionale. Infatti in uno studio sull’economia perugina della fine degli anni ’20 del secolo XX si sottolinea che per il luccio del Trasimeno «il peso medio è di Kg. 1-1,5», ma «si sono pescati […] esemplari che hanno raggiunto anche i 12 Kg.». Attenendosi a questo studio il quantitativo di lucci pescato al Trasimeno annualmente si aggirava in quel periodo sui 600 quintali. Il luccio del Trasimeno, stando ancora a questo lavoro era «apprezzatissimo» e lo si esportava «nell’Italia settentrionale ed anche all’estero (Lione, Zurigo, Ginevra)».

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