Attività

"Mappa di comunità di San Feliciano", Città della Pieve 2012.


San Feliciano
LA CACCIA AGLI UCCELLI ACQUATICI DEL TRASIMENO

Le caratteristiche peculiari del più grande lago laminare d'Italia, il Trasimeno appunto, la sua posizione geografica a metà strada tra il nord d'Europa e l'Africa sud sahariana, ne fanno da sempre una delle zone umide più importanti a livello internazionale per la nidificazione, il passo e lo svernamento di quasi tutte le specie di uccelli acquatici; la presenza di decine di migliaia di uccelli soprattutto in inverno e tra questi in questa stagione folaghe e anatre di varie specie, ha determinato da sempre una intensa attività venatoria in particolare nel periodo tra i due conflitti mondiali e dalla fine del secondo fino agli anni '50; tale attività era realizzata in massima parte da coloro che abitualmente frequentavano il lago cioè i pescatori. Non a caso tra le finalità della prima società cooperativa dei pescatori si legge anche "esercitare in cooperazione l'industria della selvaggina".

L'attività venatoria non era un "passatempo" ma aveva uno scopo preciso: fare della selvaggina una fonte di sostentamento sia diretto sfruttandola a scopo alimentare che indiretto, era, infatti, attiva una forma particolare di turismo venatorio e i pescatori, esperti conoscitori del lago e della sua fauna, accompagnavano benestanti turisti-cacciatori provenienti dalle regioni del nord Italia. Un fine settimana accompagnando i turisti/cacciatori a caccia poteva rendere economicamente più di un mese di pesca!

Attualmente questa attività non esiste più, dopo un primo declino dovuto alla diminuzione dei turisti/cacciatori e alla crescente intraprendenza di quelli che continuavano a venire e che dopo i primi anni andavano da soli magari con la propria barca e non si facevano più accompagnare, si è realizzato il totale arresto con l'istituzione dei vincoli di protezione faunistica (1990) e del Parco Naturale del Trasimeno (1995).


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