Nato in Antria nel 1553 fu un profondo conoscitore della lingua latina ed illustre professore di letteratura. Egli fu conosciuto casualmente, per la precoce intelligenza e bravura, dal Cardinale Fulvio della Corgna nella vicina Pieve del Vescovo (Corciano) e subito lo accolse nel Seminario di Perugia. Completò la sua formazione a Roma. Ebbe rapporti epistolari con importanti letterati, fra cui Aldo Manuzio, Orazio Torsellino, Giusto Lipsio, i Cardinali Bellarmino e Baronio, e con Papa Clemente VIII. Per la sua fama di dotto fu chiamato alle Università di Bologna e Pisa. Nel 1586 ricoprì la cattedra di Lettere a Perugia. Morì il 9 gennaio 1616, ormai cieco ed ammalato e il Comune di Perugia in suo onore decretò lutto cittadino e solenni funerali. Sue opere principali sono una Grammatica con un trattato di retorica e ortografia, pubblicata nel 1600; I giudizi degli uomini, più volte ristampato anche in Germania. Scrisse diverse orazioni, introduzioni all’arte retorica, epigrammi ed encomi. Morì in Perugia nel 1616.