Chiese

In merito all’ubicazione del vocabolo Campiano, si veda Archivio di Stato di Perugia, Catasti, I, 62, c. 213v e c. 219r; II, 64, c. 179r, 67, c. 82r. Circa la concessione del 1367 si veda, sempre presso l’archivio suddetto, Ex congregazioni di carità. Ospedale di S. Maria della Misercordia, bastardelli, 19, Andrea di Pepo, c. 9rv. Per il resto si rinvia a G. RIGANELLI, Religione e strutture religiose in area magionese dall’antichità ai primi secoli dell’età moderna, in Magione: venti secoli di storia, cultura, ritratti e spiritualità, Magione 2001, pp. 1-177.


Montecolognola
CHIESA DI SANTA LUCIA
Lungo la strada regionale 75 bis del Trasimeno, subito dopo il chilometro 29 e 300 metri vi è una strada sterrata che si distacca dalla regionale e si inerpica sulla collina. A circa 100 metri dall’incrocio vi sono i ruderi della chiesa di S. Lucia che già nel secolo XVI appariva in rovina e, nella mappa catastale settecentesca, alla particella n° 80, si ha il disegno dei ruderi con la seguente dizione: «S. Lucia, chiesa scaricata». L’edificio religioso è probabilmente da identificare con la pieve alto medievale di S. Maria di Campiano, con questo vocabolo che si trovava al confine tra i territori che nel medioevo erano di pertinenza degli insediamenti di Pian di Carpine e Torricella, in pratica nella stessa area in cui si trovava la chiesa di S. Cassiano, nei pressi di quest’ultimo nucleo abitato. Alla fine del secolo XIII inizi del successivo la struttura fu acquisita dal monastero femminile di S. Lucia di Pian del Colle. La chiesa, all’atto del passaggio all’ente monastico, dovette probabilmente acquisire il titolo di S. Lucia, titolo che ha poi mantenuto anche in seguito nonostante la gente del luogo era solita chiamarla S. Lorita. Nel 1367, dopo che il monastero era stato unito a quello di S. Lucia di Porta S. Angelo, la struttura fu concessa dal vescovo al pievano di Montecolognola. A questa chiesa si lega una leggenda che, a mio avviso, vale la pena riportare in maniera sintetica. Stando a quanto narrato dalla gente, quando la chiesa fu abbandonata si provvide a portare il Crocifisso che era al suo interno presso la parrocchiale di Montecolognola. Ma all’indomani lo stesso era scomparso dalla chiesa di S. Maria Annunziata e lo si ritrovò presso l’altra struttura. Riportato nuovamente in Montecolognola si ebbe una nuova scomparsa con un nuovo ritrovamento presso S. Lucia. Dopo varie volte che si verificò il fatto si provvide a fare una solenne processione per operare il trasferimento dell’immagine sacra. Da questo momento in poi il Crocifisso non tornò più alla chiesa di S. Lucia che, tra l’altro, accentuò ulteriormente il processo di degrado probabilmente già iniziato nella seconda metà del Trecento.

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