Piazze e vie

Archivio Storico del Comune di Magione, Regno d’Italia, 1880-1908, b. 333, fasc. 3.



Magione
CORSO RAFFAELE MARCHESI
Nel 1874, a distanza di tre anni dalla morte del letterato magionese don Raffaele Marchesi (1810-1871), la via che dall’odierna biblioteca comunale conduceva a piazza delle Erbe, antistante la chiesa della Madonna delle Grazie, era già stata intitolata a costui. Il corso attuale, che porta sempre il suo nome, è invece la risultante della costruzione del nuovo tratto della strada Perugia-Cortona all’interno del centro urbano di Magione, ultimato nel 1890. La «correzione della strada provinciale Cortonese presso Magione e [il] collegamento con la strada comunale attraverso l’abitato» si rese necessaria per migliorare la viabilità tra il capoluogo umbro e la Toscana. In effetti, il vecchio percorso presentava non poche difficoltà per il transito, rappresentate dalla salita di quella che oggi è viaGaribaldi, dall’attraversamento di piazza fra Giovanni da Pian di Carpinee dall’asperità dell’odierna via che va alla Torre dei Lambardi.

 

Per l’attuazione di questa modifica all’asseto viario era necessario l’abbattimento di alcuni edifici e, di fatto, si sventrava il centro storico del paese mutandone l’assetto urbanistico. A questo scopo, nel giugno del 1887, furono presentate le prime perizied’esproprio dei fabbricati da demolire. La prima, datata 12 giugno 1887, riguardava tre immobili di proprietà dei signori Gio[vanni] Batt[ist]a, Aurelia e Francesco Angeletti. Il progetto, firmato dall’ingegnere comunale Gabriele Cardarelli, riportava che l’indennizzo complessivo a favore degli espropriati ammontava a lire 5319, 02. Il 20 giugno 1887 fu presentata la pratica d’esproprio del fondo ad uso bottega, con l’ingresso in «Via Abbate Marchesi», dei signori Cesare ed Emilio Nocioni, che accettarono la somma di lire 596,08 quale risarcimento per l’esproprio. Stessa sorte toccò a una parte della casa e dell’orto annesso di proprietà della Congregazione di Carità per la Confraternita della Madonna delle Grazie, con ingresso al n° 5 di via Memorabile e allo stabile di due piani di Giuseppe Caporalini. Infine, risale al 2 luglio 1887 la perizia d’esproprio della proprietà dei Signori Giovanni e Tommaso Spaglicci. Si trattava di due fondi ad uso bottega: il primo, con l’ingresso in via abateMarchesi, fungeva da osteria ed era munito di una grotta alla quale si accedeva mediante una scaletta interna. Il secondo fondo, con l’accesso in via Memorabile, era adibito a macello.

Il 28 luglio 1887 il Consiglio comunale approvò il progetto definitivo della deviazione della strada provinciale, stabilendo che il manto stradale sarebbe stato in lastricato e non in pietrisco, a tutto vantaggio della sua solidità e del decoro del paese. Questo sistema avrebbe fatto risparmiare annualmente la spesa del pietrisco e, trattandosi di una via di comunicazione obbligatoria, i sussidi governativi sarebbero stati maggiori. Per la copertura della zona centrale della nuova strada, in parte per i marciapiedi e i gradini di via Memorabile, fu utilizzata pietra arenaria proveniente dalle migliori cave di Magione, Castiglion Fiorentino e Tuoro sul Trasimeno. Per le guide dei marciapiedi venne invece impiegata pietra calcarea conosciuta con il nome di «bianco d’Assisi».Il cantiere per la lavorazione e deposito delle pietre era ubicato sul piazzale abateMarchesi (odierna piazza G. Matteotti); per il loro trasporto e quello del materiale di scarto fu utilizzato un ingegnoso sistema di vagoncini scorrevoli su binari provvisori. La lunghezza del tratto stradale era di 150 m., di cui 98 già costruiti, essendoquesta la lunghezza di via abate Marchesi, mentre la larghezza era di 10 m. con unapendenza di circa l’1,40 %. Nelle vicinanze delle carceri la strada tendeva a risalire e pertanto si rese necessario eseguire un abbassamento di 40 cm. Questo comportò la ricostruzione della parte terminale della gradinata che conduceva alla piazza del Municipio, attuale piazza fra Giovanni da Pian di Carpine, e la demolizione del selciato fin quasi al fronte della via Casalta, presso il fabbricato del carcere. Pur essendo via abate Marchesidi recente costruzione, la parte già lastricata fu demolita in quanto le lastre, di spessore troppo esiguo, non avrebbero retto ad un transito sicuramente maggiore. Il materiale divelto fu impiegato per realizzare i marciapiedi che avevano una larghezza minima di m. 1,55.

L’appalto per la costruzione della strada venne vistato dal Prefetto il 15 aprile 1888 e, a seguito di pubblica asta, assegnato a Tito Marchini. Il Consiglio comunale magionese approvò lo stato finale dei lavori nel novembre 1890 con un costo complessivo per la pavimentazione di lire 11.220,90. In una nota del 14 agosto 1891, il sindaco Emilio Nocioni comunicò che chiunque avesse riportato dei danni a causa dei lavori per la costruzione di corso Raffaele Marchesi, poteva presentare domanda di risarcimento entro il 30 settembre 1891.


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